Uno dei primi ricordi
della mia infanzia deve la sua genesi a un libro di storie che mi fu regalato
in un tempo che, ormai, sembra un secolo fa. Era un testo in cui erano raccolte
una serie di storie, di favole e di fiabe, che leggevo con grande interesse
poiché descrivevano mondi e scenari così irreali da risultare affascinanti. E in
molte di queste realtà, di questi mondi simili e diversi dal mio, uno dei
concetti cardine su cui poggiava l’intera struttura del racconto era la magia. Un
concetto che ha subito numerose interpretazioni a seconda delle idee e dei
contesti in cui era calato.
Volendo, per esempio,
inoltrarci nei sentieri della storia antica, possiamo notare che in molte civiltà
del passato l’elemento magico riveste un ruolo chiave di enorme importanza,
essendo il pilastro su cui poggia gran parte dell’apparato mitologico e sacrale
delle civiltà medesime. Basti pensare alle leggende de tradizione greca prima e
romana poi, oppure al complesso mitologico della cultura nord-europea.
L’elemento magico però,
come purtroppo la storia ci ha insegnato, è stato a lungo assoggettato a una definizione
fortemente negativa e dispregiativa imposta da un accentuato fanatismo
religioso. Non mi dilungherò sull'argomento e non voglio neanche intraprendere
una critica sistematica del complesso e articolato fenomeno che è la religione.
Voglio solo che riflettiate velocemente sulle persecuzioni intraprese dai
tribunali inquisitori nel corso della storia medievale, a semplice titolo di esempio
e su cui ritornerò magari con un successivo articolo di approfondimento. Tralasciando
questo breve excursus, possiamo affermare che in simili contesti la magia sia
intesa quale strumento di corruzione dell’animo umano operato dal Maligno.
Ma torniamo ai giorni
nostri, e interroghiamoci sulla possibile presenza dell’elemento magico nelle
nostre vite, nella nostra quotidianità. La mia opinione è che una delle forme
più semplici ma allo stesso tempo potenti di magia è l’arte. L’artista, che sia
con una penna o con pennello o con ago e stoffa o con le proprie mani, è un
creatore di mondi e di nuove realtà. Plasma la materia, sia essa reale o
astratta, in forme nuove creando qualcosa che è riflesso della sua unicità
rispetto a tutti gli altri. Si pensi a Leonardo da Vinci , a Tolkien, a Renzo Piano
e a molti altri prima e dopo di loro. Sono riusciti, con la magia della loro
mente, con l’immaginazione a trasformare il mortale in immortale, l’astratto in
reale, l’idea in fatto, il finito in infinito.
Queste è, secondo me, una
delle forme di magia che quotidianamente plasma il mondo. Tuttavia non intendo
terminare la mia trattazione senza parlarvi di quella che, senza mezzi termini,
è forse la magia più potente di questo mondo: l’amore. Ho già parlato di cosa
sia l’amore per me e cosa vuol dire essere innamorati, perciò questo discorso
non sarà una tautologia del precedente. Vorrei solo aggiungere, a quanto già
detto, che l’amore è, più che una magia, un incantesimo. Un incantesimo di
sguardi, di parole, di due cuori che si avvolgono in un caldo abbraccio, di due
anime e di due destini che si legano in maniera inscindibile. L’amore è l’incantesimo
della libertà, è l’incantesimo dell’unicità. Quindi se mai mi ponessero la
domanda se io creda o meno alla magia, quesito che è l’incipit di questo
discorso, risponderei senza indugio alcuno che sì ci credo e con tutto me
stesso.
Spero che la mia
trattazione vi abbia aperto nuovi spunti di riflessione, vi invito a commentare
e a rendermi partecipe delle vostre opinioni concordi o antitetiche rispetto
alle mie.
Vi auguro una buona
giornata.
A presto!
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