Passa ai contenuti principali

Modern Warfare

 



Il 29 ottobre 2003 fu una data che per molti, me compreso, rappresentò l'inizio di una delle saghe videoludiche più avvincenti e importanti di questo secolo. Il protagonista di questo articolo non necessita di alcuna presentazione, è un videogioco che abbiamo imparato ad amare e ad odiare in alcune circostanze. La saga sta per aggiungere un altro capitolo, quest'anno sviluppato da Treyarch, alla sua vasta famiglia e proprio in questo weekend è stata resa disponibile la versione prototipale del multigiocatore, per darci un assaggio di quello che ci attenderà a partire dal 13 novembre.

Per chi ha giocato anche agli altri titoli della saga è palese il fatto che la serie abbia conosciuto, nel corso del tempo, degli alti ma anche dei bassi. Alcuni capitoli non hanno riscosso il successo auspicato, complice un comparto di gioco a volte abbozzato e perciò non apprezzato dai videogiocatori. Ma non intendo perdermi in una disamina su quali siano i capitoli migliori e quelli peggiori, detto ciò questo lunga vita a Black Ops 2

Ma dopo questo piccolo eccesso personale, di cui mi scuso, torniamo al fulcro della trattazione, la quale ruota attorno soprattutto al penultimo capitolo del franchise: Call of Duty Modern Warfare. Un videogioco che dal punto di vista grafico lascia a bocca aperta e presenta alcune dinamiche che personalmente apprezzo molto, prime fra tutte la fluidità e la frenesia del gameplay. Tuttavia, non è tutto oro quello che luccica. 

Partiamo da un presupposto quanto mai significativo: questo gioco è complesso, soprattutto se sai giocare bene. Potrebbe sembrare un ossimoro, dato che comunque i giocatori più esperti hanno più frecce al loro arco rispetto ai neofiti e possono meglio gestire le situazioni più concitate, ma in questo caso non esiste affermazione più veritiera e il motivo di questa condizione risiede in una feature che hanno recentemente introdotto: lo skill-based matchmaking. Per dirla in parole povere, il gioco ti introdurrà in partite solo con giocatori che hanno le tue stesse skill e dunque presentano un modo di giocare quasi analogo, se non identico, al tuo. Una caratteristica che rende le partite anche alquanto noiose per certi aspetti, ma questa è solo una mia sensazione e non voglio che suoni come una sorta di regola universale valida in tutti i casi. Altro dettaglio che non mi ha fatto impazzire è stata la resa cromatica del gioco. Per molti magari sarà un aspetto secondario, ma io prediligo i colori accesi poiché mi rendono il gameplay molto più godibile e conseguentemente più divertente. Detto questo il gioco non è assolutamente da scartare, anzi è forse uno dei capitoli più riusciti in generale e a livello grafico è davvero sensazionale. La mia speranza è che con il tempo cerchino di migliorare l'esperienza di gioco, per renderla meno ostica e più divertente. E giocando alla versione di prova del nuovo capitolo penso che il mio desiderio sarà realizzato.

Il nostro discorso si conclude qui e spero che abbiate apprezzato quello che alla fine è stato un mio sfogo personale su un gioco che ho amato e odiato allo stesso tempo e che poteva essere qualcosa di ancora più grande. Ma non mi abbatto, confido in Treyarch e nella saga di Black Ops e so che non mi deluderanno. Lasciate un commento in cui mi dite cosa pensate di questo Modern Warfare e se il gioco vi è piaciuto oppure no.

Vi auguro una buona giornata e ci vediamo presto con un nuovo articolo.

Commenti

Posta un commento

Post popolari in questo blog

A clash of Titans.

  Negli ultimi giorni, o per meglio dire negli ultimi mesi, il mondo del web è stato travolto dalla notizia dell'arrivo, sugli scaffali dei negozi, delle nuove due console di casa Microsoft da una parte e di casa Sony dall'altra. Numerosi sono stati gli articoli in cui sono stati approfonditi gli aspetti tecnici e costruttivi di queste due "macchine da gioco", e ormai anche i rispettivi prezzi di listino sono stati resi ufficiali. Sicché alcuni potrebbero chiedersi il motivo che mi ha spinto a trattare un argomento ormai completamente sviscerato e reiterato su numerosi siti web. Ebbene, le ragioni sottese alla mia decisione sono molto semplici: in primis si tratta di un argomento per me molto interessante, essendo io un grande appassionato di console da gaming e dai videogiochi; in secundis perché voglio offrirvi uno spunto di riflessione alternativo che vada oltre una mera disamina delle specifiche tecniche dell'una o dell'altra console. Detto questo spero ch...

L'epidemia dell'anima

  Accadeva il 28 Agosto 1963 al Lincoln Memorial di Washington, una data entrata nel cuore e nelle menti degli americani prima e del mondo poi. Il clima che si respirava era quello della rivolta non violenta, della protezione e del riconoscimento di un valore inalienabile, un principio ineliminabile del tessuto sociale che si era così venuto sviluppandosi a partire dal grido di coloro che combatterono nell'Ottantanove settecentesco versando sangue e anima. Un sacrificio che volle farsi insegnamento per coloro che vennero dopo: l'eguaglianza è il pilastro essenziale del vivere sociale. Fu su questa scia che, nel giorno poc'anzi menzionato, un uomo, un eroe sarebbe più corretto affermare, si fece avanti tra le fila del popolo e disse: Quando gli architetti della repubblica scrissero le sublimi parole della Costituzione e la Dichiarazione d'Indipendenza, firmarono un "pagherò" del quale ogni americano sarebbe diventato erede. Questo "pagherò" permetteva...