A volte capita che l'ispirazione ti colga quando meno te lo aspetti, quando non non la stai cercando e la tua mente sta vagando per altri sentieri, ed è quello che è successo a me. In un periodo abbastanza grigio, ove la monotonia investe parte del mio tempo, sono riuscito a trovare un nuovo incipit da cui è poi scaturito questo articolo. La tematica in esame, come molte altre precedentemente affrontate, è frutto di un’idea, sorta durante una conversazione sul futuro. In particolare, ciò che ha catturato il mio interesse sono state quattro semplici parole: “ Sognare non costa nulla.” Al primo impatto si tratta di una frase molto comune, di cortesia, detta per arricchire momenti che, altrimenti, sarebbero in balia del silenzio. Tuttavia, queste parole hanno risuonato in me e hanno dato vita a un’idea, poi divenuta ragionamento e infine pensiero. Molte domande si sono accumulate, assieme a talune deduzioni di cui voglio oggi discutere con voi. Ergo, torniamo sul
Quasi come un fulmine a ciel sereno, da alcune testate giornalistiche di grande notorietà, è giunta la notizia che un grande cambiamento sta per avvenire e potrebbe rappresentare la serratura necessaria per sigillare una porta rimasta aperta troppo a lungo. Siamo in Germania e l'attuale cancelliera Angela Merkel si dimostra propensa a modificare il testo della Grundgesetz al fine di eliminare il termine razza dal disposto dell' articolo 3 , indirizzato al rispetto del principio di uguaglianza davanti alla legge. La proposta già in passato era stata avanzata dai Verdi ottenendo però un rifiuto da parte del governo federale, che ora però sembra aver deciso in senso contrario rispetto alle sue precedenti opinioni. Una scelta che si pone immediatamente quale spartiacque tra un passato ormai da dimenticare e un nuovo divenire che aspetta solo di essere afferrato. Le ragioni dietro a questo cambio di direzione, oltre ad avere radici profonde nel contesto socio-culturale contempora