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Si può definire la fede?


Buona sera cari lettori,
sono qui oggi per condurvi all'interno di una discussione non semplice da affrontare, a causa delle numerose biforcazioni che ne potrebbero derivare. Oggetto del nostro dialogo sarà la fede, un concetto i cui contenuti sono mutevoli poiché fortemente soggettivi e non si prestano a una facile definizione. Tuttavia, vorrei comunque cimentarmi nella spiegazione di siffatta tematica tentando di affrontarla non per via di strumenti analitici, la mia infatti non sarà un’indagine scientifica, bensì attraverso un punto di vista più empatico, più personale. Ritengo invero che questo sia l’approccio più soddisfacente essendo che, è giusto farlo notare, la fede riguarda il nostro intimo sentire.
Nell'esporvi queste mie riflessioni però, ho intenzione di avvalermi dell’ausilio di un maestro del passato, Biagio Pascal. In particolare, sulla scia di quanto è già avvenuto nel precedente articolo, citerò una parte di uno dei suoi scritti per sviluppare meglio il discorso. Il passo recita così:

“Quando uno fosse convinto che le proporzioni dei numeri sono verità eterne, immateriali e dipendenti da una verità prima in cui sussistono, e che si chiama Dio, non mi parrebbe per questo molto progredito nel cammino della salute. Il Dio dei Cristiani non è semplicemente un Dio autore delle verità matematiche e dell’ordine cosmico: come quello dei pagani e degli epicurei. Né è solamente un Dio il quale eserciti la sua provvidenza sulla vita e i beni degli uomini, per largire ai suoi fedeli una felice serie d’anni: giusta la concezione degli Ebrei. Il Dio di Abramo, il Dio d’Isacco, il Dio di Giacobbe, il Dio dei Cristiani, è un Dio di amore e di consolazione: un Dio che riempie l’anima e il cuore di coloro che possiede; un Dio che fa loro sentire interiormente la loro misericordia e la sua misericordia infinita; che si unisce al più profondo della loro anima; che la colma di umiltà, di gioia, di fiducia, di amore, e che li rende incapaci di altro fine che non sia lui medesimo. Il cuore ha le sue ragioni, che la ragione non conosce……. Il cuore, e non la ragione, sente Dio. Ecco che cos'è la fede: Dio sensibile al cuore, e non alla ragione”.

Prima di analizzare il messaggio insito in questo passo, è necessaria una premessa. Leggendo il testo è palese che l’autore si stia riferendo in maniera esclusiva alla fede cristiana, ma questa non sarà l’impronta che darò alla mia trattazione: il mio intento è discorrere della fede, indipendentemente dal contesto religioso e sacrale in cui questo valore è inserito. Avendo chiarito questo aspetto di non secondaria importanza, passiamo ora al cuore della trattazione.
Il passo in sé lancia un messaggio molto importante che mette in luce uno dei limiti che l’intelletto umano non può e non sa oltrepassare: la fede riguarda la sfera emotiva dell’individuo, non quella razionale. Mentre infatti nella seconda domina su ogni cosa la ragione che con il suo sguardo tutto analizza e tutto classifica, nella prima primeggia l’amore. Ne consegue che solo attraverso quest’ultimo possiamo arrivare alla comprensione del Divino che, per citare nuovamente il Pascal, riempie l’anima e il cuore di coloro che possiede. Essendo inoltre che la razionalità umana non può, e forse mai potrà, categorizzare il sentimento dell’amore, è palese che non possa classificare e decifrare un valore come la fede che trascende il mortale e s’immerge nell'infinito. Capire la fede significa, per dirla in poche e semplici parole, comprendere l’intimo sentire del nostro cuore, poiché attraverso quest’ultimo possiamo elevarci all'Eterno. Per quanto concerne la mia personale esperienza ammetto di essere fin troppo razionale certe volte e dunque mi riesce difficile comprendere ciò che dimora nel regno delle emozioni, tuttavia io credo che la fede sia un dono di cui ognuno di noi può usufruire per la ricerca della propria felicità. Trattasi di un dono che però, occorre precisarlo, si manifesterà solo quando l’animo nostro sarà pronto per la sua venuta e il suo regno.
Spero che le mie parole siano da voi apprezzate e vorrei conoscere la vostra opinione in merito, non esitate a commentare quindi.
Vi auguro una buona serata, a presto!

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